Sintesi dell’intervista di Francesca Verdini su La Stampa

“L’effetto combinato di questa legge elettorale e della riduzione del numero dei parlamentari fa sì che se la destra prendesse il 40 per cento, e il fronte opposto si dividesse in parti uguali, a Meloni, Salvini e Berlusconi andrebbero il 70% dei seggi. Per questo ho fatto un appello al voto utile: siamo gli unici che possono vincere nei collegi uninominali. È incontestabile”, Enrico Letta inizia così la sua intervista a La Stampa e aggiunge: ”Chi non vuole la destra, ma vota 5 stelle e terzo o quarto polo, in realtà semplicemente fa stravincere la destra. Possiamo rigirare un destino che sembra già scritto, possiamo farcela”.

Il Segretario risponde sul tema delle riforme costituzionali che la Meloni sta mettendo in campo in questa campagna elettorale: “Io sono contro il presidenzialismo, lo trovo una scorciatoia insidiosa, il modo populista di dire ai cittadini: guardate, le cose non vanno bene, datemi tutti i poteri in mano e risolvo io”, e aggiunge: “Una legislatura che si imbarca in uno scontro di civiltà su un cambio di Costituzione è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Mandare a casa Mattarella è il vero obiettivo delle destre, ma noi ci opporremo in ogni modo”.

Continua sui temi del programma elettorale: “La destra ha la flat tax e noi una proposta credibile di riduzione delle tasse sul lavoro che darà a tutti una mensilità in più alla fine dell’anno. Contrastando anche il nero. Incentiveremo i contratti a tempo indeterminato e abbiamo un importante capitolo sul lavoro dei giovani, con la decontribuzione totale per chi li assume, l’eliminazione dei finti stage. E poi un grande piano di assunzioni nella Pubblica amministrazione, rivedendo il turn over, perché se vogliamo davvero spendere i fondi del Pnrr serve una Pa più efficiente. Soprattutto al Sud, che così non può farcela. Poi c’è il piano sanità pubblica che presenteremo la settimana prossima con Roberto Speranza. Serve un forte investimento nei medici di famiglia, abbiamo scoperto quanto siano preziosi con la pandemia”.

Letta chiude: “Sulla questione gas e caro-energia c’è bisogno di una risposta europea e nazionale.
La prima cosa da fare è disaccoppiare le rinnovabili dal gas, altrimenti quello russo porta su tutto. Poi c’è il tema del credito di imposta: abbiamo chiesto al governo di raddoppiarlo subito perché le bollette sono già arrivate, le imprese sono già in difficoltà. Terzo tema: ho visto quello che ha fatto il governo austriaco, un intervento per le famiglie più in difficoltà simile alla bolletta della luce sociale lanciata in questi giorni”.

Intervista integrale su La Stampa

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