L'intervista da mbnews.it
Abbiamo intervistato il segretario del Partito Democratico di Monza e Brianza. Per le liste i dem puntano ancora sul senatore uscente Roberto Rampi, ma altri nomi si stanno facendo spazio.
Sono meno di sessanta i giorni che ci separano dal voto politico del 25 settembre. Si vota in un contesto più unico che raro: è la prima volta nella storia repubblicana che gli italiani sono chiamati alle urne nel mese di settembre ed è la prima volta che in gioco c’è così tanto: la scrittura della Legge di bilancio in tempi record e il piano riforme per sbloccare una parte dei soldi del PNRR, il maxi piano imbastito dall’UE per aiutare i Paesi membri a seguito dell’emergenza pandemica.
La legge elettorale con cui andremo al voto favorisce le coalizioni. Il centro-destra ha già trovato un suo equilibrio che vede sotto un unico cappello Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Per quanto riguarda il centro-sinistra le cose sono più complicate: la grande novità delle ultime ore è l’alleanza tra il Partito Democratico a Azione, il partito fondato da Carlo Calenda.
A Monza, che è reduce da un voto importante, questa alleanza è già stata testata a livello locale ed è andata bene. Replicare un tale successo per il centro-sinistra è possibile? Lo abbiamo chiesto al segretario provinciale del Partito Democratico, Pietro Virtuani.
Meno di 60 giorni al voto. Ci aspetta una campagna elettorale estiva. Come la affronterà il Partito Democratico in Brianza?
“Con l’impegno e l’attenzione di sempre. Siamo insieme ai tantissimi italiani che sono rimasti arrabbiati e delusi per la scelta di Conte, Salvini e Berlusconi di mandare a casa il governo Draghi, peraltro in una fase in cui molti cittadini sono preoccupati, oltre che per la guerra in Ucraina, il caro bollette e l’aumento del costo della vita, temi sui quali il governo stava portando avanti interventi significativi.
Il Partito democratico ha lavorato per essere l’anima sociale e ambientalista dell’esperienza Draghi: si tratta ora di portare avanti i nostri tempi con la serietà e la coerenza di quest’esperienza, attraverso una campagna elettorale dal basso, casa per casa, che qua in Brianza coinvolgerà i nostri iscritti, i nostri amministratori, i nostri militanti. Nei momenti decisivi il PD non ha mai fatto mancare il proprio contributo”.
In questo territorio il PD è reduce da vittorie importanti: il voto di Monza, ad esempio, che ha riportato la città ad essere amministrata dal centro-sinistra. Pilotto è stato sostenuto da un’ampia coalizione che ha visto uniti (quasi) tutti, da Sinistra Italiana ad Azione. Quali sono adesso le vostre aspettative sul voto politico?
“Il voto amministrativo è molto diverso dal voto politico, perché ci sono le figure dei candidati sindaci e le liste civiche. Tuttavia, anche grazie alle campagne locali, ai successi elettorali e alle esperienze amministrative, in questi anni abbiamo potuto rappresentare le aspettative e gli interessi di una larga parte della società brianzola. Vogliamo pertanto dare voce a quella parte di Brianza che crede nel valore del lavoro, che ha a cuore lo sviluppo sostenibile, la solidarietà e l’inclusione sociale, i diritti civili per tutti.
In questo voto si tratta di scegliere: da una parte noi, con i nostri valori, la nostra coerenza e le nostre battaglie; dall’altra la destra di Giorgia Meloni e dei suoi alleati, che sulla collocazione internazionale del nostro paese è ambigua e contradditoria, che in Europa è insieme a Orban e a quanti non volevano il Recovery Fund, che non crede che la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale siano necessarie per avere garantire un futuro a noi e alle generazioni più giovani”.
Il partito sta presentando in questi giorni il programma. Ci sono dei punti o delle battaglie a cui siete particolarmente legati e pensate possano fare breccia nel cuore degli elettori brianzoli?
“Il Partito democratico vuole innanzitutto aiutare gli italiani più in difficoltà: per questo abbiamo proposto una mensilità in più in busta paga per chi guadagna meno di 35.000 euro, un salario minimo di 9 euro all’ora sotto al quale non si può scendere, estendere il bonus 200 euro per le categorie escluse, rilanciare il piano di industria 4.0 per sostenere quelle imprese che vogliono investire e innovare qui da noi.
Durante la pandemia sono emerse le numerose fragilità del sistema sanitario della nostra regione; le nuove case della salute, realizzate grazie ai contributi europei per avere anche qui una sanità di territorio in cui la destra non ha creduto, sono una parte della risposta, a cui bisogna aggiungere un piano di investimenti nella sanità pubblica e il riconoscimento della figura del caregiver come lavoratore.
Infine, in Brianza questa è l’occasione per affrontare alcuni temi chiave per il nostro territorio: bisogna prendere in mano la vicenda di Pedemontana ed evitare che una mole impressionante di risorse pubbliche venga sprecata per questo progetto dannoso per il territorio, che consumerà molto suolo e non verrà poi effettivamente sfruttato dagli utenti. Occorre investire in infrastrutture che siano utili, a cominciare dai collegamenti su ferro verso la città metropolitana rimasti in sospeso, dalla riqualificazione del patrimonio stradale esistente, dalla scelta di investire in infrastrutture utili e sostenibili”.
Chiudo sui nomi. Si stanno facendo proprio in queste settimane le liste dei candidati nei collegi elettorali. Su quali nomi punterà il partito qui in Brianza?
“Innanzitutto il metodo. La Brianza ha davanti a sé una opportunità molto importante: essere un esempio europeo di territorio in grado di rigenerarsi e ripensarsi, portando la propria vocazione produttiva dentro l’orizzonte della transizione ecologica e della sostenibilità, che significa attenzione e cura al territorio nei suoi aspetti sociali, ambientali e culturali.
Per vincere questa sfida servono persone radicate e competenti, ma serve anche un raccordo importante, che nasce da una scelta dal basso. Per questo siamo impegnati in un confronto con il nostro partito, sia nel dialogo con i circoli, sia con i livelli superiori.
Tra una settimana le liste saranno ufficialmente definite, ma è importante che la nostra presenza sia valorizzata, sia nei collegi, sia nei listini. Attualmente la Brianza ha un parlamentare del territorio, Roberto Rampi, che può continuare il suo impegno. Insieme a lui, abbiamo altre disponibilità, di persone che vengono da esperienze politiche e amministrative maturate in questi anni, che colgo l’occasione per ringraziare. Allo stesso modo, ringrazio anche chi ha pensato a me per dare una mano in questa fase”.
di Agnese Zappalà 3 agosto 2022