La settimana che si è appena conclusa ha visto da un lato l'incarico a formare un governo con 5Stelle e Lega, dall'altro la nostra Assemblea nazionale. Parto da questa ultima, per raccontare brevemente quella che oggettivamente non è stata una delle pagine migliori del nostro Partito. L'esito di quell'Assemblea non ha sciolto molte delle questioni che avevamo sul tavolo, ma alcuni punti fissi ce li ha dati: in questa fase viene confermata la reggenza del Partito a Maurizio Martina, già vicesegretario di Matteo Renzi, le cui dimissioni sono irrevocabili; andremo a congresso entro l'anno, e proveremo a costruire una nuova modalità per organizzare la nostra discussione e il nostro dibattito, senza ridurre tutto alla sfida tra leadership diverse come avviene nelle primarie. In questo tempo, lavoreremo sul territorio per rigenerare il Partito e organizzare l'opposizione al governo più reazionario che l'Italia repubblicana ha conosciuto, promuovendo la nascita di una alternativa ai populisti e alle destre.

Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi, che sono le condizioni base per fare quel lavoro che consenta a noi, oggi minoranza culturale nel paese prima ancora che politica, di diventare maggioranza e di tornare a vincere, occorre ritrovare quella base di solidarietà e senso di apparenza comune, quella fiducia reciproca e spirito collettivo che è il collante base di un Partito politico (prima ancora che suoi i valori e gli interessi che si vogliono rappresentare). Coltivare il dubbio, essere disposti ad ascoltare e mettere in gioco, spendersi in una causa collettiva prima ancora che individuale, non sono concetti astratti o elenchi di buone intenzioni, sono le condizioni necessarie per essere davvero un Partito; per costruire un clima coinvolgente e stimolante al nostro interno; per aggregare nuove persone e valorizzare quanti in questi anni, a partire dall'impegno sul territorio, hanno portato avanti il nostro Partito. E' il clima che respiriamo in tante riunioni di circolo, sui territori; come ad esempio nei tanti comuni in cui ci stiamo impegnando per le amministrative, e dove i nostri militanti hanno presentato liste innovative e competitive che ci ricordano come esista un'Italia che crede nel Pd ed è disponibile a investirci tempo e lavoro.

In questo modo, possiamo tornare a essere quel grande partito utile capace di svolgere una funzione fondamentale per il nostro paese e per l'Europa: costruire una società più giusta, più solidale, più libera; rafforzare la democrazia attraverso la coesione europea; utilizzare le nuove scoperte e le nuove tecnologie per il miglioramento della vita di tanti; non lasciare soli nessuno. 

Pietro Virtuani, Segretario provinciale del Partito Democratico di Monza e Brianza

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