Settimana prossima si svolgerà l'Assemblea nazionale che dovrà trovare la rotta per quello che riguarda i prossimi mesi del nostro Partito, e di conseguenza il nostro contributo al futuro del paese.

Innanzitutto, spero che si possa, pur con tutti i limiti dell'Assemblea nazionale (1000 persone, su liste bloccate, che si ritrova di rado, che fatica a trovare una dimensione che consenta una discussione dialettica e non una esposizione mediatica) fare una vera discussione politica. Che riguardi la nostra azione di governo, la nostra struttura, il nostro modo di essere insieme, la nostra azione nei prossimi anni. Più volte ci siamo soffermati sull'importanza di ricostruire i luoghi della discussione, ma non basta: occorre anche mettersi nella predisposizione a discutere con i propri amici e compagni, con disponibilità, apertura mentale, senza preconcetti e dietrologie. Serve ascoltare, contaminarsi, portare sia l'orgoglio delle proprie idee sia la curiosità verso il punto di vista degli altri.

Abbiamo provato a farlo nel nostro piccolo nella nostra Assemblea provinciale, nella quale abbiamo preso atto del risultato elettorale, del ruolo di minoranza che questo ci ha assegnato, e della necessità di affrontare la nostra crisi di consensi nelle periferie, nelle giovani generazioni, nel sud del paese. La necessità di ripensare alla nostra organizzazione e alla nostra struttura, alla finalità di un Partito e prima ancora alla piattaforma valoriale e al senso della rappresentanza e della mediazione che la democrazia e la politica portano con sé.

Per tutto questo, abbiamo bisogno di una discussione che vada oltre la scelta di una leadership attraverso la mobilitazione che le primarie richiedono ai nostri circoli, e abbiamo bisogno di parlare di politica, di pensare e di ascoltarci, di sviluppare un progetto collettivo su cui ricostruire il Partito Democratico dei prossimi anni e sulla base di quello scegliere poi il leader e il gruppo dirigente che guiderà quel percorso.

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Infine, ringrazio tutti i Circoli per l'impegno che stanno dimostrando nella raccolta delle firme per l'appello Mai più Fascismi. Essere in piazza e in mezzo alle persone è importante, non solo in campagna elettorale ma ogni volte che si rende necessario sostenere i nostri valori.

Pietro Virtuani, Segretario provinciale del Partito Democratico di Monza e Brianza

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