E più concretezza per un’assistenza socio-sanitaria vicina ai cittadini
Il piano contiene le indicazioni su come ASST Brianza debba sviluppare e implementare l’assistenza sanitaria sul nostro territorio provinciale. Insieme al documento strategico 2024-2026 serve a tracciare la linea di azione e di sviluppo dell’Azienda Socio-Sanitaria brianzola.
Le proposte generali sullo sviluppo dell’offerta sanitaria per la nostra Provincia sono nel loro complesso condivisibili, ma nei contenuti e nei fatti si evidenziano globalmente alcune lacune rilevanti, in particolare su come si finanzieranno e si attueranno le proposte.
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I dati mostrano come circa la metà dei ricoveri ospedalieri dei Cittadini del territorio dell’ASST avvengono in strutture al di fuori della nostra Provincia. Questo per noi è preoccupante, perché crea un “obbligo” di mobilità sanitaria per molti Cittadini (in particolare per i più fragili) anche verso strutture ospedaliere molto distanti.
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Si rileva come la provincia di MB abbia un numero di posti letto ospedalieri rapportati alla popolazione ben al di sotto del limite stabilito dalla Legge. Ne risulterebbe una carenza di 1200 posti per acuti e di 500 circa di Day Hospital/Day Surgery e subacuti secondo la previsione di legge nazionale, con 3,7 posti letto per 1000 abitanti. In merito a questa situazione sarebbe bene conoscere quali siano le richieste che verranno effettivamente rivolte a Regione Lombardia per migliorare la situazione in tempi brevi.
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Nei piani non è presente una strategia concreta per affrontare la soluzione dei problemi strutturali dei presidi dell’ASST Brianza (in particolare Carate e Desio): attualmente l’unica proposta sembra quella di far spostare i pazienti verso poli ospedalieri specializzati per patologia. In questo campo abbiamo bisogno che ASST offra proposte di soluzione, per non fare pesare sui cittadini gravi disagi. È anche necessario considerare che a breve inizieranno i lavori di ristrutturazione nel presidio di Seregno, dedicato alla riabilitazione, con i prevedibili effetti su un servizio così importante.
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Per quanto riguarda i fondi provenienti dal PNNR per le Case di Comunità si registrano ancora molte situazioni in grave ritardo e mancano ancora prospettive certe sui servizi che verranno offerti. Abbiamo bisogno di superare le incertezze sulla parte organizzativa/sanitaria, perché al momento si constata una non corrispondenza tra quanto richiesto da AGENAS e quanto effettivamente messo in campo da Regione Lombardia. Un rapporto della Corte dei Conti mostra una situazione non adeguata, vista la grave carenza di personale medico e infermieristico e il non coinvolgimento dei Medici di famiglia.
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Rimane ancora grave la carenza di Medici di Medicina Generale. Abbiamo bisogno di comprendere quali siano i provvedimenti o le iniziative per il loro coinvolgimento sul territorio (case di comunità) e per sostenerli nell’alleggerimento della burocrazia che riduce le loro disponibilità di tempo effettive per visite e valutazioni.
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Gestione dell’emergenza-urgenza: benché sia stato definito un cronoprogramma per la realizzazione del nuovo Pronto Soccorso di Desio, esso non sarà operativo prima della fine del 2028. Rimane quindi fortemente critica l’operatività dell’attuale struttura con pesanti tempi di attesa per le oltre 400.000 persone che compongono il bacino territoriale di riferimento. Urge inoltre la presentazione di un progetto serio e sicuro per l’Ospedale di Carate e in particolare per il Pronto Soccorso, che non può più trovarsi nelle condizioni in cui versa attualmente.
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Personale: si parla di piani per la progressione di carriera per i Sanitari, così da rendere attrattivo di nuovo l’ospedale pubblico, ma nei fatti restano il blocco delle assunzioni, il mancato incremento degli stipendi e condizioni di lavoro inaccettabili. Pur consapevoli della complessità della materia, riteniamo che occorra un deciso intervento di Regione Lombardia perché intervenga fattivamente in merito, anche agendo d’intesa con il Governo.
Riteniamo anche che meriti una maggiore attenzione il tema della salute mentale, con particolare riguardo rispetto alla Neuropsichiatria infantile. Servono più risorse, un riordino organizzativo tra le varie strutture e i presidi territoriali e un’implementazione della rete con gli enti locali per la gestione di questa fragilità che coinvolge sempre più famiglie sul territorio.
In conclusione, nei documenti di progetto dell’ASST Brianza, al momento, mancano ancora importanti dettagli concreti. Riteniamo sia fondamentale includere nei piani specifici riferimenti agli stanziamenti e alle modalità di realizzazione degli interventi, nonché alle risorse strutturali e al personale necessari per attuare tutti i programmi previsti.
Infine, è sempre più necessario che gli amministratori abbiano un ruolo effettivamente attivo nei processi che portano alla stesura e all’implementazione di questi documenti, motivo per cui il confronto non può limitarsi ad un mero atto dovuto, a volte privo di ritorni e restituzioni.
Per questo noi tutte e tutti, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, chiediamo ad ogni livello un cambio di passo affinché il diritto universale alla salute sia concretamente difeso ed applicato.