“È una bella giornata, siamo qui a presentare insieme a forze politiche e sociali un quesito per fermare l’Autonomia che spacca un Paese che ha bisogno di essere ricucito. Il Governo non ha messo un euro, questo vuol dire che a loro le diseguaglianze stanno bene così”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, davanti alla Corte di cassazione, dove partiti di opposizione e sindacati si sono dati appuntamento per presentare il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata. “Non ha senso – ha spiegato Schlein – avere venti politiche energetiche diverse, ci condanniamo all’irrilevanza. Ci sono tante ragioni per mobilitarsi insieme e siamo felicissimi di farlo con questo largo rassemblement di forze politiche, associazioni, sindacati società civile. Ci stiamo muovendo anche con le Regioni per i referendum”.

“Con la riforma dell’Autonomia “chi nasce in Calabria avrà meno opportunità di chi nasce in Lombardia e questo per noi è inaccettabile. Questa riforma porta avanti l’idea di avere venti politiche energetiche diverse, quando avremmo bisogno di una unica politica energetica a livello europeo. Qui abbiamo una larga rappresentanza di associazioni, forze politiche e sindacati. Una giornata per noi molto importante, ci stiamo muovendo anche a livello di regioni”.

“Volete voi che sia abrogata la legge26 giugno 2024, n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione?” È questo il testo del quesito referendaraio depositato oggi alla Corte di Cassazione da 34 soggetti, tra cui tutti i partiti di opposizione (Pd, M5s, Iv, Avs, +Europa, Psi, Prc), le organizzazioni sindacali come Cgil e Uil, e associazioni come l’Anpi.

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