“Da quando esiste l’euro non c’è mai stato un aumento così brusco e repentino dei tassi d’interesse. Siamo tutti preoccupati dell’impatto su famiglie, imprese e conti pubblici”.
Così il senatore e responsabile economia del PD, Antonio Misiani, nella conferenza stampa di presentazione di un Ddl in Senato contro il caro-mutui.
“Ma non basta – aggiunge – accusare la Bce: bisogna agire, rimboccarsi le maniche e mettere in campo misure concrete. Noi con la nostra proposta abbiamo suggerito alcune strade al Governo” che è un “Governo degli annunci: ma con la politica degli annunci non si va molto lontano. Bisogna lasciare la strada della propaganda, degli annunci-spot, delle mance una tantum”.
“Registriamo un governo assente e incapace di risolvere i diversi problemi che il paese ha, abbiamo denunciato l’assenza di interventi da parte del governo sottolineando come nel Documento di economia e finanza non ci fossero capisaldi: ci aspettavamo che la riduzione delle tasse sul lavoro non fosse solo un bonus e invece non ci sono politiche strutturali e politiche per le famiglie e le imprese”. Così il capogruppo del PD al Senato Francesco Boccia, in occasione della presentazione del Ddl del PD sulla rinegoziazione dei mutui.
“Ci aspettavamo che Meloni ieri trovasse il tempo di dirci qualcosa su temi seri e importanti, invece il silenzio è assordante sugli stravolgimenti del Pnrr e le vicende Santanchè, Delmastro… Invece da Vilnius ha registrato un video sulla social card: siamo rimasti allibiti e non abbiamo ancora capite di cosa si sta parlando”.
Come spiegato dal senatore Dem, Antonio Nicita, il Ddl contiene un pacchetto di “5 misure più una che può essere adottato da domani e dà una risposta a imprese e famiglie”: due misure puntano a sterilizzare l’aumento delle rate dei mutui; una interviene per aiutare i mutuatari maggiormente colpiti dall’aumento a partire da luglio 2022; due interventi “guardano al futuro” e ampliano la platea dei mutuatari che possono avere una garanzia o una agevolazione. Infine si istituisce un fondo ad hoc per il sostegno alle imprese che hanno subito l’aumento delle rate di mutui e prestiti, con una dotazione iniziale di 500 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024 con possibilità di integrazione nel Bilancio 2024.