Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro Pd: “Il lavoro va pagato in maniera dignitosa, come dice la nostra Costituzione. In alcune filiere siamo in situazione di moderna schiavitù”. Sintesi dell’intervista pubblicata su Avvenire.
Non salva nulla del decreto lavoro la responsabile Lavoro Pd Maria Cecilia Guerra. Nonostante i proclami del governo Meloni, andando ad esaminare il provvedimento si ha l’impressione che questo sia più un decreto precarietà che un decreto per l’occupazione: “Non avremo più quello che hanno tutti i Paesi europei – spiega Guerra, rispondendo alle domande del giornalista di Avvenire, Nicola Pini – un sostegno che permette di poter vivere a tutte le persone che non raggiungono un livello minimo di reddito. Nessuno dovrebbe essere lasciato in una condizione priva di dignità”.
Invece, il decreto favorisce “l’utilizzo dei contratti a termine, dei voucher e prevede anche una liberalizzazione del lavoro somministrato”.
Tutto ciò sottende l’idea che ci sia “una massa di persone che deve essere disponibile a lavorare a qualunque costo”, mentre per il Pd “il lavoro va pagato in maniera dignitosa, come dice la nostra Costituzione. In alcune filiere come l’agricoltura e la logistica siamo in situazione di moderna schiavitù”.
Non solo, ma il governo nel decreto ‘salva’ parzialmente alcune categorie e ne lascia indietro altre, come “i lavoratori poveri, che in Italia sono 1 su 4, o gli studenti”, insomma “hanno creato una casistica iniqua e incomprensibile col risultato che alla fine taglierà fuori dal nuovo assegno di inclusione circa la metà delle persone che potevano accedere al reddito di cittadinanza”.
Anche la modalità con cui è stato abbassato il cuneo fiscale è pessima e irrilevante: “È sempre stata una nostra battaglia. Ma questo è un intervento spot, spalmato solo su qualche mese per far figurare una cifra tonda. Una misura provvisoria che non interviene sul disegno complessivo. Quello che serve è un riequilibrio del sistema fiscale, che oggi vede quasi solo i redditi dei dipendenti e dei pensionati soggetti alla progressività. A parità di reddito si deve pagare la stessa imposta”.
Non è serio nemmeno l’aiuto ai salari tanto sbandierato dalle destra. Spiega Guerra: “Se davvero vuoi sostenere i salari non fai un decreto che favorisce le forme di lavoro più precarie e peggio pagate. (…) Il governo deve rinnovare e i contratti pubblici e spingere le parti a rinnovare quelli privati: il 75% dei dipendenti ha il contratto scaduto mentre l’inflazione si è portata via il 15% del potere d’acquisto”.